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Uisp Firenze: in cinquanta hanno corso Vivicittà in carcere

La manifestazione si è tenuta giovedì 8 giugno alla casa circondariale Mario Gozzini. Hanno partecipato detenuti, educatori e molti atleti esterni

 

Lo sport unisce, anche in carcere. Con questo spirito giovedì 8 giugno hanno partecipato a Vivicittà circa 50 tra detenuti, educatori e runner all'interno della casa circondariale Mario Gozzini di Firenze. La manifestazione, organizzata dall'Uisp Firenze e fortemente voluta dalla direttrice della casa circondariale Margherita Michelini, ha visto podismo e solidarietà andare a braccetto. E' la settima volta che l'iniziativa di Uisp Firenze si svolge dietro le sbarre. A raccogliere l’appello dell'Uisp Firenze, tra le società sportive, il Gs Le Torri con la presidente Catia Ballotti che dopo la staffetta Firenze-Amatrice è venuta a correre con i detenuti a Solliccianino.

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I detenuti hanno compiuto tre giri attorno alle mura della casa circondariale, chi preferiva poteva anche solo camminare e compiere un giro. A fare il tifo gli operatori Uisp che portano avanti i progetti in carcere e gli agenti della polizia penitenziaria perché in fondo davvero l'importante è partecipare. Ha vinto Jamal, detenuto marocchino di religione musulmana che nonostante il gran caldo, si è corso alle 14, non ha mangiato nè bevuto a fine gara per aspettare il tramonto. A lui una coppa e i complimenti della direttrice e del presidente Uisp Firenze Marco Ceccantini. Vivicittà ha acceso così i riflettori sulla condizione della popolazione carceraria fiorentina.

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“Questa iniziativa - ha spiegato il presidente Uisp Firenze Marco Ceccantini - si inserisce in un’ottica di inclusione e integrazione ma ha anche lo scopo di conoscere da vicino le problematiche della popolazione carceraria. Uisp Firenze sta portando avanti due progetti di sport in carcere: uno prevede corsi di volley e calcetto per far sì che davvero lo sport sia per tutti, l’altro corsi di formazione per giudici di gara di ciclismo, basket, volley e atletica in modo da offrire ai detenuti gli strumenti per inserirsi da un punto di vista lavorativo una volta espiata la pena". (Fonte: Ufficio stampa Uisp Firenze)